Intel Skylake fa oggi il suo debutto sul mercato con i primi due processori della sesta generazione della serie Core: i7-6700K e i5-6600K. La nuova architettura è basata sul medesimo processo a 14nm della precedente (Broadwell) arriva sul mercato con due CPU indirizzate ai sistemi desktop.
Sebbene il processo produttivo sia pressoché invariato, i cambiamenti a livello di progettazione non mancano, come i regolatori di voltaggio spostati dall’unità centrale alla scheda madre, che per accogliere i processori in questione dovrà quindi basarsi sul nuovo chipset Z170 ed affini che arriveranno nei prossimi mesi.
AnandTech ha avuto modo di mettere alla prova i nuovi processori Intel e di confrontarli con le precedenti generazioni.
Secondo AnandTech fino ad oggi la vecchia architettura Sandy Bridge era riuscita a rimanere tra le preferite degli utenti più avanzati, grazie ad ottime capacità di overclocking che, salvo nuove funzionalità introdotte con i chipset, riuscivano bene o male a contrastare l’avanzata di Ivy, Haswell e Broadwell.
Con Skylake le cose sembrano essere cambiate. Dai test è infatti emerso come la sesta generazione sia in grado di fornire fino al 25% di potenza di calcolo in più a parità di clock, che sale al 37% quando usate le frequenze stock e, ovviamente, ancor di più con RAM DDR4.
Se quindi il passaggio da Broadwell a Skylake non porti miglioramenti cruciali, coloro fedeli alla “vecchia” Sandy Bridge possono vedere nei nuovi i7-6700K e i5-6600K, salvo qualche piccola sorpresa a livello gaming dovuta forse alla poca maturità, una buona ragione per effettuare un upgrade. A tal proposito i due processori sono stati lanciati sul mercato USA con prezzi di 350$ per l’i7 e e 243$ per l’i5.
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